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A conferma che la cucina e la tavola sono lo specchio della cultura di un paese e della situazione socio economica presente in quel momento, ho pensato di raccontare la nostra esperienza estiva (mia e di mio marito) attraverso quattro tavole apparecchiate alle quali ci siamo seduti per trascorrere un momento di pace e relax. I luoghi sono molto diversi tra loro così come i cibi che abbiamo assaggiato.In tutti i casi si è trattato di belle esperienze che ci hanno lasciato qualcosa di più del piacere di un buon pasto.
Tavola dell’ HOTEL MILLEIJ
Quella che si vede nella foto è una zuppa di pesce molto saporita.
Era stata preceduta da un crostino con baccalà mantecato tipico della gastronomia triestina, ma a quanto pare esportato nella vicina Croazia.
ABBAZIA (OPATIJA)
E’ un luogo di villeggiatura vicino alla città Croata di Fiume (Rijeka).
Abbazia era italiana ed è stata ceduta all’Austria dopo la prima guerra mondiale.
Ci sono ancora dei segni che ricordano il Regno D’Italia. Visibili anche in una splendida passeggiata che si fa a picco sul mare lunga diversi chilometri, dove i tombini portano ancora la scritta: Comune di Abbazia – Regno D’Italia.
Negli anni settanta, quando abitavamo a Udine, ci andavamo spesso, perché in un’ora e mezza ci si trovava in un luogo bello e molto diverso dall’Italia. In quegli anni avevamo l’abitudine di andare all’Hotel Atlantic a mangiare una “chateaubriand” (una bella porzione di carne per due) che da sola valeva il viaggio.
In seguito i nostri interessi sono mutati. La Jugoslava è stata travolta da una guerra fratricida e non ci siamo più tornati.
Quest’ estate, dopo diversi anni, abbiamo deciso di rifare un viaggio lungo la costa Croata e le Isole Dalmate, nei luoghi dove eravamo stati un tempo.
Con grande piacere abbiamo scoperto che tutto è cambiato, solo la natura a volte aspra e selvaggia, a volte dolce e accogliente è rimasta la stessa. La mano dell’uomo ha agito solo su ciò che nel corso degli anni ha prodotto e lo ha migliorato. Mi ha colpito la professionalità degli operatori nei bar, nei ristornati e negli alberghi. Tutti hanno la loro divisa, neppure nelle trattorie più semplici e familiari ti servono in ciabatte e pantaloni corti come purtroppo capita qualche volta da noi.
Mi ricordavo di luoghi impersonali, con camerieri indifferenti, cibi da caserma e nessuna cura estetica nella presentazione.
Questa rivoluzione mi ha entusiasmato perché fa comprendere ancora una volta che “quando si vuole si può”, ma allo stesso tempo mi ha rattristato pensando al declino nel quale noi ci stiamo avviando.
JELSA
Questa tavola preparata dal ristorante Napoleon sul molo di Jelsa, piccola cittadina dell’Isola di Hvar (di fronte a Spalato) e stata l’occasione per ammirare un bellissimo tramonto, degustando un carpaccio di tonno agli agrumi e degli scampi appena pescati.
L’isola di Hvar che sembra sia stata una delle mete più ricercate di quest’estate è un luogo di pace, dove si respira la lentezza del tempo passato.
Nell’isola le coste assolate si contrappongono alla campagna coltivata dell’interno.
Durante il nostro breve soggiorno abbiamo potuto assistere alla raccolta delle patate che sbucavano da una terra rossa farinosa. I contadini presenti erano allegri e quasi sembrava che lavorassero senza sforzo. Le patate erano molto belle ma mio marito si e rifiutato di fermare la macchina perché io potessi chiederne un po’ in vendita.
HVAR
Questa tavola è di un ristorante situato nel centro storico di Hvar.
Il ristorante di impronta moderna è gestito da giovanissimi. Oltre ad un piccolo aperitivo a base di gaspacio su simpatici bicchieri abbiamo mangiato della spigola cucinata secondo un’antica ricetta isolana. Praticamente la spigola era cotta a tranci in padella con patate (favolose) e biete.
FIORANO
Nel primo fine settimana di settembre con mia sorella e mio cognato siamo andati a far vista a una cugina che abita a Grottammare in provincia di Ascoli Piceno.
Per non pesare troppo sulla generosa loro ospitalità, abbiamo deciso di andare a dormire in un agriturismo della zona.
Il luogo che mia sorella pazientemente ha trovato si è rilevato piacevole dove tutto è magico e in armonia.
La tavola che vedete si trova presso l’Agriturismo Fiorano ed è preparata per la colazione del mattino: tutto fragrante, squisito e fatto in casa. L’agriturismo e al centro di una zona di colline coperte di vigneti e ulivi con i monti Sibillini sullo sfondo. Produce olio, vino biologico e mandorle che vengono servite a colazione in graziose piccole ciotoline (come si vede nella foto). Tutto invita all’armonia e il mondo con i suoi problemi sembra molto lontano. La padrona di casa appassionata di cucina spiega con entusiasmo le scelte fatte per trasformare il vecchio podere dei genitori in un piccolo luogo di delizia.
Conosco da molti anni il territorio delle Marche che resta a mio giudizio uno dei luoghi più genuini d’Italia assieme alla Maremma.
GROTTAMMARE
Questa foto ritrae la tavola della famiglia dove abbiamo trascorso il primo fine settimana di settembre. A capotavola c’è Sergio. Un ragazzo di 15 anni molto maturo con una grande passione per la cucina. Mi ha sorpreso il modo professionale con cui parla dei sapori, di combinazioni alimentari e tempi di cottura. I genitori hanno preparato in modo splendido il pesce e lui ci ha deliziato con dolcetti al cioccolato dal cuore morbido e un tortino con cioccolato e cannella di grande bontà. Questo ragazzino con il quale e stato piacevolissimo conversare è di quei giovani che fanno ben sperare per il futuro non solo della cucina italiana ma della società.