I Fichi

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Quando ero piccola, fra tutti i campi che lavoravano i miei genitori (in questo caso in affitto) ce n’era uno speciale.
Aveva infatti la caratteristica di essere delimitato a destra e a sinistra da un filare di alberi di fichi.
Il proprietario del fondo si era divertito a piantare diverse varietà che lui stesso si era procurato durante viaggi. Così dai primi giorni del mese di giugno (quando maturavano i fioroni) alla fine di settembre, andare in quel campo era meraviglioso farsi una scorpacciata di buonissimi fichi.


Mia nonna mi raccomandava sempre di non esagerare e di stare attenta a raccogliere quelli alla giusta maturazione, evitando quelli sfatti e in particolare quelli troppo crudi che con il loro latte mi avrebbero potuto procurare una “bocharie” nome dialettale dell’erpes .
Mi aveva insegnato a individuare chiaramente il fico giusto da mangiare.
Un pregio particolare aveva inoltre il fico che perfettamente integro presentava una piccola goccia cristallizzata, lì dove di solito c’è un piccolo foro. Era una rarità possibile solo nelle estati molto secche. Questi fichi rappresentavano una sorta di nettare di cui bearsi.

Mentre mia nonna procedeva nei suoi insegnamenti pratici facendomi assaggiare il fico crudo, quello sfatto e quello giusto da mangiare, mi raccontava come nella sua infanzia i fichi rappresentassero un vero e proprio alimento adatto a sfamare i bambini delle famiglie numerose che spesso di cena dovevano accontentarsi di pane e fichi. Ulteriore motivo per cui in tutte le case di campagna piccole o grandi che fossero c’era sempre un albero di fico.
Spesso non serviva neppure piantarlo perché gli uccelli provvedevano da soli a seminare. In tal caso le piante si presentavano più robuste perché avevano trovato da sole la giusta posizione dove crescere.
Il fico è rappresentato anche nella simbologia popolare nei modi di dire.
SI va dal “sei grasso come un fico” alle “nozze con i fichi secchi” per intendere che non si può fare tante cose con poco, al “non mi importa un fico”.
Il fico è un frutto, anzi è un insieme di frutti formati dalle migliaia di piccoli peduncoli che si trovano all’interno, importanti per il nostro benessere. Il suo contenuto di fibre aiuta l’intestino, il potassio e gli zuccheri ci danno energia, le vitamine A,B,C, aiutano a stare bene.
Per quanto riguarda le calorie può essere paragonato al mandarino.

La pianta è originaria dell’Asia e sin dall’antichità si è sviluppata in tutto il bacino del Mediterraneo. Per crescere ha bisogno di poca terra, poca acqua e tanto sole. Per questo la vediamo crescere anche fra i sassi nelle isole battute dal vento,
Se abbiamo un giardino ampio e soleggiato con un terreno arido, dove non cresce niente, vale la pena di provare con una pianta di fico. Non serve ne potarla ne bagnarla, non ha bisogno di trattamenti quindi e molto ecologica. Teme solo le temperature sotto i meno 10 gradi, poco adatta in montagna o nei paesi molto freddi.
Il fico ha centinaia di varietà, ma le grandi famiglie sono due: i fichi bianchi e quelli neri.
A loro volta si suddividono in normali, con maturazione dei frutti in piena estate e quelli che producono i così detti “fioroni”, grossi fichi un po’ stopposi che compaiono a giugno, quasi una fioritura prima della maturazione vera e propria di tutti i frutti che avviene di solito da agosto in poi.

 

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