Faraona con Frutta Secca

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Le galline faraone sembrano aver origine dall’antica Numidia (attuale Algeria). Probabilmente furono chiamate “faraone” pensando a un animale molto gradito ai Faraoni, i re egizi, a confine con quelle terre. Nei fatti è un avicolo molto regale, vuoi per il piumaggio (grigio a piccoli pois-la varietà che io conosco), vuoi per l’incedere molto elegante e circospetto.


Nella mia famiglia si allevavano una decina di faraone ogni anno, che venivano consumate nelle occasioni speciali. Mia zia Regina (Gina) riteneva che nulla fosse più raffinato della carne di questa gallina. A me sembravano degli strani uccelli e non comprendevo tutta l’importanza che veniva loro data in famiglia. Con mia zia se n’è andata anche la tradizione di allevare faraone.

Una volta all’anno possiamo ancora oggi godere di questo cibo grazie a mio zio Antonio (Toni) che ha mantenuto l’allevamento del gallinaceo. Il periodo ideale per consumare questa carne è dicembre-gennaio quando gli animali allevati naturalmente raggiungono la piena maturazione.

Alcuni anni fa durante un viaggio in Danimarca presso un piccolo laboratorio di uno scultore abbiamo trovato una faraona di legno messa in un angolo perché aveva lo smalto, che simulava il piumaggio, leggermente rovinato. A mio marito è subito piaciuta e ho pensato che era bello tenere in casa ancora una faraona, anche se di legno, era sempre uno spunto per ricordare la zia Gina.
Ritornati a casa l’abbiamo mostrata al nostro amico architetto, Paolo, che l’ha trovata di buona fattura e si è offerto di restaurarla.
Così oggi nel mio salotto sopra una cristalliera capeggia questa faraona a ricordo delle cose buone e belle della vita.

La ricetta che vi propongo è adatta a un pranzo o cena importante.
Se avete un forno a legna utilizzatelo, avrete il risultato che ho ottenuto nel vecchio forno della “cucina economica” a legna.

FARAONA CON FRUTTA SECCA
Preparazine: 15 minuti | Cottura: 120 minuti
(Per 8 persone)

1 faraona già preparata dal macellaio e pronta per la cottura
1 rametto di foglie di salvia
1 rametto di timo
1 rametto di rosmarino
3 spicchi di aglio
12 scalogni sbucciati
12 albicocche secche senza nocciolo
12 prugne secche
20 castagne (precotte e vendute in buste sigillate)
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di brodo
½ bicchiere di olio extravergine di oliva
sale e pepe

  1. Salare e pepare la faraona.
  2. Mettere in una casseruola ovale l’olio, l’aglio e le erbe aromatiche riunite a mazzetto e legate con dello spago per alimenti. Accendere il forno a 180 gradi.
  3. Introdurre la faraona e a recipiente coperto farla rosolare a fuoco vivace per circa 15 minuti rigirandola almeno due volte. Versare il vino e lasciar evaporare a pentola scoperta.
  4. Lavare le albicocche e le prugne. Sistemare gli scalogni nella pentola e la frutta secca. Versare un bicchiere di brodo bollente.
  5. Coprire la faraona con una stagnola e introdurla nel forno. Girare ogni mezz’ora.
    Mantenerla coperta per la prima ora con la stagnola.
  6. Trascorso questo tempo togliere la stagnola e continuare la cottura per 30 minuti. Per controllare la cottura pungete la faraona con una forchetta sulla coscia. Se penetra facilmente è cotta, altrimenti ricopritela per evitare che si secchi troppo e continuate la cottura ancora per 30 minuti. Se utilizzate un forno a legna la cottura può richiedere anche 3 ore.
  7. Portare in tavola su un grande piatto da portata con la frutta come contorno. Se siete abili tagliatela in tavola, altrimenti dopo averla fatta vedere rientrate in cucina e tagliatela sopra un tagliere con comodità.
    Mantenete al caldo la frutta e il sugo.
 

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