I biscotti potrebbero essere definiti il simbolo del mese di dicembre.
Preparare in casa biscotti nel periodo dell’Avvento è un’operazione che invoglia anche chi di solito non ama cucinare. Le giornate fredde, che finiscono presto, qualche fiocco di neve, inducono a desiderare il calduccio della cucina, a profumare gli ambienti di vaniglia, di spezie, di frutta secca, di voglia di stare insieme.
I biscotti possono essere un regalo simpatico e poco costoso per gli amici, inoltre scambiarsi ricette e assaggi è un bel modo di socializzare senza troppe formalità.
Possono anche rappresentare un regalo importante se la varietà dei biscotti è numerosa, se la scatola nella quale li sistemiamo è preziosa con una decorazione curata.
Per i bambini poi, è un modo costruttivo di impegnare le lunghe giornate di vacanza del periodo natalizio.
Quando Andrea (mio figlio) aveva sei anni abbiamo iniziato a preparare assieme i biscotti di Natale. Questa tradizione è continuata grazie alla presenza dei miei nipoti che nonostante ormai siano all’università, e uno prossimo alla specializzazione in Medicina, trovano ancora divertente partecipare a questo rito e portarsi a casa una piccola scorta di dolcezze per i giorni di festa. Lo scorso anno, mio figlio era negli Stati Uniti e non tornava per Natale; Luca ed Enrico, i miei nipoti, sapevano che questo rappresentava per me motivo di malinconia, così mi hanno proposto di organizzare una giornata tutta dedicata ai biscotti. Abbiamo preparato assieme ben sette varietà così ho potuto regalarne a varie persone, averne una bella scorta per le feste e spedirne un po’ anche a mio figlio.
Mi ero organizzata preparando il giorno prima i vari ingredienti già dosati per ogni tipologia di biscotto, così il giorno stabilito, alla mattina presto sono arrivati Luca ed Enrico e abbiamo messo subito “le mani in pasta”. Al termine della giornata avevamo preparato circa 10 kg di biscotti: i dolcetti e il loro profumo invadevano tutta la casa!
Sono stata molto soddisfatta del risultato, e soprattutto d’aver potuto nuovamente provare, assieme a mio marito Lucio, la gioia di avere la casa riecheggiante di voci festose di ragazzi, che ci hanno fatto pesare un po’ meno la lontananza di nostro figlio…